L’Orchestra del Teatro La Fenice si compone di 90 Professori d’orchestra stabili, professionisti selezionati tra i migliori strumentisti diplomati nelle istituzioni italiane o straniere. Essi collaborano insieme all’esecuzione musicale e seguono le indicazioni del direttore musicale che di regola si pone in piedi davanti agli esecutori.
Come tutte le orchestre impegnate ad eseguire repertorio lirico (teatro musicale) e sinfonico (composizioni solitamente per soli strumenti) sono riuniti in un preciso ordine per gruppi di strumenti. Archi, Fiati (Legni e Ottoni), Percussioni, Tastiere e Arpe (questa pagina è dedicata agli archi e ai fiati)
La consistenza numerica e la tipologia degli strumenti che compongono l’orchestra variano a seconda delle epoche storiche (barocco, classicismo, romanticismo) e del genere musicale (teatro musicale, sinfonico). Per eseguire brani musicali scritti nel Sei-settecento si impiega generalmente un organico più contenuto. La musica operistica e soprattutto sinfonica del tardo Ottocento richiede un maggior numero di strumenti a fiato. Nel repertorio del Novecento viene spesso impiegato un considerevole di percussioni [ne parleremo in L’orchestra del Teatro (II) ]
Gli archi sono il gruppo più numeroso; “conducono” il discorso musicale ma sanno ugualmente creare atmosfere particolari, come si ascolta nel preludio del terzo atto di La Traviata di Giuseppe Verdi, opera che troneggia nel repertorio del Teatro La Fenice.
https://www.youtube.com/watch?v=nXQEcEpyuIc
i video proposti hanno come protagonisti i componenti dell’Orchestra che da casa, durante lockdown, hanno preparato questi brevi approfondimenti sul loro strumento
Per le rappresentazioni di teatro musicale l’orchestra si sistema nella cosiddetta “buca”, posta tra il proscenio e la platea.
Fu il compositore tedesco Richard Wagner (Lipsia 1813 – Venezia 1883) ad introdurre l’utilizzo del cosiddetto ‘golfo mistico’, ossia la buca entro la quale l’opera prende posto nei teatri d’opera per migliorare l’acustica e soprattutto per garantire la totale visibilità del palcoscenico da parte del pubblico in platea.
Per il repertorio sinfonico l’orchestra prende posto sul palcoscenico
Archi: comprendono violini primi, violini secondi, viole, violoncelli, contrabbassi.
Perché si chiamano strumenti ad arco e come si produce il suono in questi strumenti?
clicca per seguire il primo violino prof. Enrico Balboni
Gli strumenti ad arco hanno differenti dimensioni e questo permette di ottenere suoni diversi per altezza e timbro. Ad un primo sguardo c’è poca differenza tra violini e viole: ma non per il suono clicca per seguire le spiegazioni del prof. Davide Toso, violista dell’orchestra
Gli strumenti a fiato si dividono in legni ed ottoni sulla base del materiale con cui sono costruiti. (fa eccezione il flauto traverso che oggi è in metallo). Ogni strumento ha un timbro caratteristico, il flauto e l’ottavino e si distinguono dagli strumenti ad ancia;
clicca qui per ascoltare il flautista prof. Luca Clementi
strumenti ad ancia come oboe, clarinetto e corno inglese
clicca qui per ascoltare il primo oboe prof.ssa Rossana Calvi
clicca per il clarinetto del prof. Claudio Tassinari
Il timbro del corno può essere scuro e pieno (come lo usa Prokof’ev nella fiaba musicale Pierino e il lupo), ma anche squillante e maestoso clicca per ascoltare i cornisti prof.ri Loris Antiga, Stefano Fabris, Vincenzo Musone e Adelia Colombo
Come si costruisce un’ancia? clicca qui e l’oboista prof. Valter De Franceschi ti svelerà i suoi segreti